Sembra che talvolta le anime grandi siano meno spaventate dal dolore che dal suo non durare. In mancanza di una felicità inesausta, una lunga sofferenza costituirebbe almeno un destino. Ma no, le peggiori torture cesseranno un giorno. Un mattino, dopo tante disperazioni, un’irrefrenabile voglia di vivere ci annuncerà che tutto è finito, e che la sofferenza non ha maggior senso della felicità.
[Albert Camus, L’uomo in rivolta
trad. Liliana Magrini, Bompiani 2009, p. 286]