«Ti piace guardare il sole, Šatuška? È bello, e triste. Mi volterò ancora indietro verso oriente, e l’ombra, l’ombra della nostra montagna come uan freccia che corre lontano sul lago, stretta, lunga, lunga più di una verstà, fino all’isola del lago, e quell’isola di pietra, così come essa è, lo taglierà in due, e quando lo taglierà in due, allora il sole finirà di tramontare, e tutto improvvisamente si spegnerà. E allora io comincerò a soffrire, e allora subito verrà la memoria, ho paura del buio, Šatuška.»
[Fëdor Dostoevskij, Mar’ja Timofèevna ne I demoni, 1873,
trad. Giovanni Buttafava, Rizzoli 1981, pp. 192-193]