Samuel Beckett

Questa storia

L’alba spuntava appena. non sapevo dove fossi. Presi la direzione di levante, a occhio e croce, per incontrare la luce al piú presto. Avrei desiderato un orizzonte marino, o desertico. Quando sono fuori, la mattina, vado incontro al sole, e la sera, quando sono fuori, gli vado dietro, e fino a casa dei morti. Non so perché ho raccontato questa storia. Avrei potuto benissimo raccontarne un’altra. Anime vive, vedrete come si assomigliano tutte

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Le classifiche del 2013 #5: 9 libri e 3 fumetti

Questa classifica comprende libri letti nel 2013 e non del 2013, perché non sono sul pezzo nelle letture (e non mi interessa neanche esserlo, con la musica e il cinema già un po’ di più, anche se sono comunque tendenzialmente poco reattivo alle novità). L’unica uscita del 2013 presente nella classifica di oggi è il primo fumetto, che poi è una riedizione deluxe di un fumetto seriale (chissà quale!) uscito nel 2009.


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Perdere il senno

Come qualcuno pienamente in senno che persolo infine di nuovo non sapesse da quanto tempo l’aveva già perso nel momento in cui aveva cominciato a chiedersi se fosse o meno in senno. Dal momento che si potrebbe di qualcuno che abbia perso il senno ragionevolmente affermare che si chieda se sia o meno in senno e si accanisca sia pur minimamente con quanto gli resta di ragione sulla perplessità riguardo al modo in cui si debba affermare se se lo chieda o meno?

[Samuel Beckett, Fremiti fermi (Stirring still), 1985, In nessun modo ancora, trad. Gabriele Frasca, Einaudi 2008, p.95]

Compagnia

Per essere di compagnia deve manifestare una certa attività mentale. Ma non è necessario che sia di alto livello. Anzi si potrebbe sostenere che più è basso e meglio è. Fino a un certo punto. Più basso è il livello di attività mentale e meglio è di compagnia. Fino a un certo punto.

[Samuel Beckett, Compagnia (Company – Compagnie), 1980, In nessun modo ancora, trad. Gabriele Frasca, Einaudi 2008, p.6]