Senti Bassotuba, sai cosa significa dipendente? È uno che lavora per un altro, dice Bassotuba. No, le dico. È il participio presente del verbo dipendere. Ah, dice Bassotuba. Sai da dove viene dipendere? le chiedo. No, risponde. Deriva dal latino dependere. Uh, dice lei. E sai cosa significa dependere? Non lo so, sussurra. Dependere significa pendere a testa in giù: vuoi vedermi pendere a testa in giù dagli uffici della ditta Cif di Modena?
Le cose non sono le cose
Le cose non sono le cose #2
Sul giornale c’è scritto che a Pechino un cinese, Chen Yunquin, si chiamava, titolare di una rubrica televisiva, nel 1998 aveva fondato inssieme a tredici amici l’associazione «Coltivare l’amore», che aveva offerto assistenza e consulenza a centinaia di aspiranti suicidi. Deluso dal fatto che il suo secondo romanzo, Vivere, era stato rifiutato, come già il primo, Sorridi alla vita, da tutti gli editori ai quali l’aveva proposto, Chen Yunquin si è impiccato a Pechino, a cinquantatre anni. Strappo il ritaglio e me lo metto nel portafoglio, che queste cose possono sempre servire.
Le cose non sono le cose #1
Sul palco due hiphopper dicono Adesso facciamo fristàil, che significa che improvvisano e dopo un po’ si sente «Còme-nell’infìnito-dì-Ùnga-rétti».
Bei concerti mi porti a sentire, Bassotuba, andiamo a letto, che è meglio.
Che dopodomani ricomincia la vita ordinaria. Con la sua trama di collisioni. Di mezze misure. Di corsettine.