Come qualcuno pienamente in senno che persolo infine di nuovo non sapesse da quanto tempo l’aveva già perso nel momento in cui aveva cominciato a chiedersi se fosse o meno in senno. Dal momento che si potrebbe di qualcuno che abbia perso il senno ragionevolmente affermare che si chieda se sia o meno in senno e si accanisca sia pur minimamente con quanto gli resta di ragione sulla perplessità riguardo al modo in cui si debba affermare se se lo chieda o meno?
[Samuel Beckett, Fremiti fermi (Stirring still), 1985, In nessun modo ancora, trad. Gabriele Frasca, Einaudi 2008, p.95]