eventi

GOGBOT 2015

Ieri è finito il Gogbot 2015. Mi è sembrata un’edizione minore, almeno rispetto a quella del 2014, ma ne è valsa la pena come al solito.
Oude Markt (la piazza), Grote Kerk (la chiesa) e Concordia (il museo) espongono sempre progetti artistici interessanti.
Seguono foto.
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Berlinale 65, il reportage: epilogo

È lunedì, o più precisamente Rosenmontag, l’ultimo giorno di Karnival.
A Berlino non si festeggia più da qualche anno, e posso anche immaginare perché. Non ne siamo troppo dispiaciuti. Salutiamo la padrona di casa, la corriera riparte da Berlino dopo pranzo.
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Berlinale 65, il reportage: quinto giorno

Ultimo giorno di proiezioni, nessun biglietto in tasca, i premi li hanno dati ieri, c’è tempo solo per recuperi tardivi e casuali. Oggi danno un sacco di film in concorso, quindi bisogna approfittarne (anche Herzog, ma è la mattina alle 10:00 e noi siamo in vacanza).
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Berlinale 65, il reportage: quarto giorno

Giunto al quarto giorno, non ho più molta voglia di girare al freddo per Berlino, inoltre sono finalmente accompagnato. I film per oggi sono prenotati, la cena stasera finalmente si farà (e da Kokolo!). Non ci resta che andare in Kudamm per provare l’ennesimo cinema, oltre che l’ennesimo film.
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Berlinale 65, il reportage: terzo giorno

Il terzo giorno parte con l’Akademie der Künst, che casualmente è di fronte alla mia stazione dell’S-Bahn. E quindi esposizione (gratuita) di video-arte. Cose più o meno interessanti, ma di sicuro indescrivibili.
Scelgo poi il giorno più freddo per fare una bella passeggiata dall’Akademie a Potsdamer Platz, passando per il Tiergarten e tutti i principali luoghi turistici: Schloss Bellevue, Haus der Kulturen der Welt, Reichstagsgebäude, Brandeburger Tor, Holocaust-Mahnmal e infine Potsdamer. Non mi sono fermato da nessuna parte, era solo per elencare un po’ di cose fighe che ho visto passeggiando sotto zero.
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Berlinale 65, il reportage: secondo giorno

Berlino è molto fredda, ma se non altro le giornate sono molto belle.
Ne approfitto per fare qualche giro e poi andare a Kudamm in cerca di qualche biglietto all’Haus der Berliner Festspiele. In particolare, stasera ci saranno due film in concorso: Als wir träumten, atteso film del tedesco Andreas Dresen, e Gone with the bullets, film cinese diretto e recitato dalla star (in Cina) Wen Jiang. Al primo tentativo, mi procuro il biglietto del secondo film, mentre per Als wir träumten dovrò tornare più tardi.
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Berlinale 65, il reportage: primo giorno

Il viaggio per Berlino parte benissimo, con un ragazzo tedesco di due metri che mi sviene addosso in bus. E continua con i passeggeri che mi guardano come maschere di pietra mentre io mi chino su questo poveraccio steso sul pavimento del bus (mea culpa, non l’ho preso al volo) per controllare che sia ancora vivo. Per la cronaca, l’unico ad aiutarmi a rimetterlo in piedi è stato un altro immigrato. Non c’entra niente col festival, ma dovevo dirlo.
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Berlinale 65, il reportage: prologo

Dopo il toccata e fuga dell’anno scorso, quest’anno ho deciso di dedicare cinque giorni alla Berlinale e di organizzarmi meglio.
Ho studiato il programma con anticipo, registi, attori, trame, nazioni, filmografie, suggerimenti. Ho anche sfruttato l’ottimo sito della Berlinale per ipotizzare un programma personale e prenotare in anticipo i biglietti, non volendo fare ancora corse e/o file interminabili fuori dai cinema.
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GOGBOT 2014

IMG_0465Ieri è finito il GOGBOT 2014.
Io, del GOGBOT, non sapevo nulla fino a pochi giorni fa.
Poi è capitato che la città olandese più vicina al confine fosse ˈɛnsxəˌdeː, e che proprio a ˈɛnsxəˌdeː si svolgesse il famigerato GOGBOT. Nonostante questo, non sapevo bene cosa aspettarmi, il che mi ha aiutato a rimanere sorpreso, positivamente. Non ho voglia di fare un reportage completo, anche se ce ne sarebbero da dire, così mi limito a qualche punto essenziale:

  • il centro nevralgico del festival (e della città) è una chiesa sconsacrata, piena di installazioni audiovisive (vedi foto)
  • fra gli spettatori c’erano un sacco di vecchi e bambini, partecipi anche delle performance più sperimentali
  • gli stand e le proposte erano le più eterogenee possibili, ma più erano estreme più erano belle (vabbè, questo sempre)

Che le foto parlino da sole.
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