Raggiungo l’ufficietto, bicicletto, mi affretto, ascolto Mauro Repetto, lui viene dal ghetto.
Mi tolgo il giubbetto e il berretto, e subito abietto mi chiama il capetto. Sto stronzetto mi ha chiamato al suo cospetto, tutto eretto, sembra un furetto. Mi ha detto un discorsetto imperfetto e non si capisce l’effetto. Cosa vuole dal mio intelletto.
Glielo chiedo corretto e mi risponde in falsetto. Un manualetto su quel progetto, l’ho letto ma non sono un maghetto, per scrivere l’opuscoletto avrei bisogno di un mesetto.
Devo cercare l’architetto, quello che si è occupato del progetto. Ma non prometto. Gli scrivo di getto, senz’affetto, glielo chiedo schietto. È un bel soggetto, mi invia subito il tesoretto, non c’è trabocchetto. Lo inoltro al capetto col turbogetto.
E subito quel vecchietto è felice come un bimbetto. Mi dice grazie e io accetto. Che bel siparietto.
esercizi di stile
Esercizi di stile: dialogo (al bar)
– Uei! Che fine avevi fatto, oggi?
– Dai le carte va, oggi giornataccia.
– Che t’è successo?
– Ma niente, che stamattina ero lì in ufficio a farmi i fatti miei ascoltando gli Air…
– …chi? Gli Èr?
– Vabbè, un gruppo. Ero lì che guardavo la colonna a destra di Repubblica insomma…
– Ah, capisco.
– Eh. E arriva il capo che mi dice un treno di robe che non ci capisco niente.
– E poi?
– E poi gli ho chiesto cosa voleva, che non si capiva niente.
– E cosa voleva?
– Ma niente, la documentazione di un’app che abbiamo comprato da poco, una cagata.
– Che app? Per il cellulare?
– Ma no, un’applicazione web, ma vabbé, non è questo il punto. È che sta roba qui ce l’ha la ditta che l’ha fatta st’app. Mica io.
– Chiaro.
– E allora niente, alla fine sono riuscito a trovare un tipo della ditta, uno che si occupava della nostra app, e m’ha dato lui tutta la documentazione.
– Capito, beh bazza no?
– Insomma. Ho perso tutta la mattina a capire cosa voleva il capo, poi tutto il pomeriggio a trovare il tipo giusto, e solo dopo un po’ di mail che mi sforzavo di essere gentile m’ha mandato tutto.
– Eh, bisogna sempre fare così.
– Ma poi il capo pensava che dovessi scriverla io la documentazione, cioè reverse engineering e ciao. Roba che ci sto sopra un mese.
– Sè vabbè. Lascia stare.
– E infatti quando poi gli ho girato tutto, poco fa, non m’ha anche detto che sono stato veloce?
– Che storia.
Esercizi di stile: che tempo! (metereopatico)
Mi preparo per uscire in bici, ma che tempo! Vento, freddo, ci manca solo che piova. Siamo a ottobre e fanno meno di dieci gradi!
Ma devo timbrare in ufficio, prendo la bici, accendo il lettorino, e pedalo di fretta ascoltando i Mad Season. Cala anche la nebbia, ci mancava solo questa!
Mi chiudo in ufficio e guardo dalla finestra: si è già rischiarato, che tempo! Mi tolgo cappotto e cappello che sento già caldo, ma subito mi chiama il capo reparto nel suo ufficio. Vado per le scale e sudo, l’umidità qui dentro è terribile. Arrivo e mi fa tutto un discorso che non sto neanche a sentire, perché guardo dalla finestra un temporale avvicinarsi. Le nuvole nere, le foglie che sbattono sulla finestra, che tempo!
Quando mi chiarisce cosa vuole, un documento, l’analisi tecnica, non importa, torno al mio ufficio e mi metto al pc. Guardo subito le previsioni del tempo: domani dovrebbe essere meglio, speriamo!
Mando una mail per informarmi di questa analisi tecnica e mi dicono che ce l’ha un tipo dell’altra ditta. Me la manda, la giro al capo nel pomeriggio.
Mi alzo anche per dirglielo, nonostante il clima qui dentro sia quasi afoso, con tutti sti sbalzi mi ammalo sicuro! Il capo mi ringrazia anche, ma torno subito alla mia postazione.
Controllo di nuovo le previsioni, e sono già cambiate: nel fine settimana mettono brutto di nuovo! Che tempo! Che tempo di merda.
Esercizi di stile: insiemista
Sia A l’insieme dei dipendenti della ditta D. Sia A’ il sottinsieme degli informatici. Sia B l’insieme di persone che va in bicicletta anche d’inverno, ascoltando Beck.
Si dimostri che l’intersezione degli insiemi A’ e B è composta solo dall’elemento {a}.
Sia C il sottinsieme di A composto dai capi e capi reparto della ditta D. Si prenda {c} come elemento di C in correlazione con {a}. Si produca un insieme di proposizioni P dall’elemento {c}, il cui sottinsieme di proposizioni vere è P’. Si dimostri che P’ è vuoto.
Si utilizzi l’elemento {a} per ottenere una proposizione aperta {p} in correlazione con l’insieme P.
Si consideri quindi la ditta di sviluppo software D’ e l’insieme S dei software da loro prodotti. Si ricavi l’elemento {s} derivante dall’intersezione di S con D. Si verifichi che la proposizione {p} risulti vera per il valore {s}, grazie all’utilizzo di {a}.
Esercizi di stile: lettera formale
Gentile signor XXX,
Le scrivo a proposito dell’applicazione software YYY, dalla mia azienda ZZZ commissionata alla Sua.
Abbiamo ricevuto l’applicazione software YYY come previsto, e i suoi funzionamenti soddisfano le richieste effettuate, come da contratto.
Anche il manuale d’utilizzo è chiaro e dettagliato, per questo La ringraziamo molto.
Mi trovo tuttavia a chiederLe un documento ancora non pervenutoci, ma altrettanto necessario per l’azienda che rappresento. Le chiederei quindi, se possibile, di inviarmi l’analisi tecnica della già citata applicazione software YYY.
Attendo fiducioso una sua risposta.
Cordiali saluti,
LLL
P.S.: mi permetto di consigliarLe l’ascolto del compositore noto col nome di Burzum, specie la mattina quando le temperature sono più rigide.
Esercizi di stile: flash-forward (pronostici)
Arriverò al lavoro fra poco, in bici faccio presto nonostante il freddo. Ci sono i Gravity Kills a spingermi nelle orecchie.
Entrerò in ufficio col fiatone e scommetto che subito il capo mi chiederà qualcosa di vago, dicendomi una frase tipo “vedi un po’ tu cosa puoi fare”.
Io gli farò altre domande per capire cosa vuole, e alla fine verrà fuori che gli serve l’analisi tecnica di quel software che abbiamo comprato l’altro giorno. Sicuro.
Mi basterà contattare il programmatore referente della software-house e chiedergli il documento. Se non è in ferie o una testa di cazzo, me lo manderà in giornata, così poi potrò inoltrarlo al capo nel pomeriggio.
Il capo ne sarà contento e mi ringrazierà, forse anche per la velocità.
Esercizi di stile: caro diario
Caro diario,
oggi era iniziato come un giorno come tutti gli altri: la bicicletta, il freddo, Leonard Cohen nelle orecchie, per scaldarmi un po’.
Sono arrivato in ufficio puntuale, ma senza molto lavoro da fare (come al solito, oserei dire). Ero già pronto ad aprire le pagine dei principali quotidiani online per farmi due risate, quando mi ha chiamato il capo.
Ora, se c’è una cosa che mi indispone, sono i discorsi vaghi del capo. Mi ha tenuto lì almeno mezz’ora e se non era per le mie precise domande non mi diceva neanche cosa voleva. Insomma, l’analisi tecnica dell’ultima applicazione software acquistata. Niente di strano, non fosse che dovrebbe chiederla alla ditta che ha progettato e scritto (e venduto) il software, e non a me.
Vabbè, faccio finta di niente, torno in ufficio e faccio le mie chiamate. Mando due mail e trovo finalmente il programmatore referente. È stato molto gentile, devo dire, e mi ha mandato subito i documenti di cui avevo bisogno.
Li ho inoltrati al capo nel pomeriggio, giusto per far finta di aver lavorato un po’ (come se potessi redigere un’analisi tecnica così dettagliata in mezza giornata). Ma lui non lo sa, ed è venuto da me per ringraziarmi di persona per la rapidità.
Una giornata proficua.
Esercizi di stile: sostituzioni
Raggiungo casa in motorino, ascoltando i Bauhaus, col camion che mi taglia la strada e le aspettative di vita.
Appena mi tolgono casco e guanti, vengo trasportato al pronto soccorso. Mi fanno tutto un discorso vago su un’applicazione cutanea che devono fare, poi mi dicono “vedi un po’ tu cosa vuoi fare”.
Capisco solo dopo una certa insistenza che si aspetterebbero da me un’autorizzazione scritta e controfirmata all’operazione in questione (compito presumibilmente del dottore che ha ospitato e visitato il paziente).
Nel pomeriggio, dopo un giro di consulti, ottengo finalmente l’agognata conferma da un’infermiera deferente dell’ospedale di cui il mio corpo è paziente. Firmo l’autorizzazione a procedere al mio dottore assegnato, il quale mi ringrazia e mi promette la sua professionalità.
Esercizi di stile: ricetta
Ingredienti:
1 bicicletta
1 capo reparto
1 dipendente
1 programmatore referente
1 applicazione software
mail q.b.
Smashing Pumpkins a piacere
Prendere il dipendente, il capo reparto e l’applicazione software e mischiarli in ufficio fino a ottenere una richiesta più o meno chiara.
Poi mettere il dipendente nella sua postazione, aggiungere il programmatore referente e mail q.b.
Attendere fino a che l’analisi del software non sarà ottenuta e la si potrà riportare nell’ufficio di cui sopra, con il capo reparto.
Servire solo dopo un po’ di tempo, fingendo di aver fatto fatica.
Attendere ringraziamenti.
Esercizi di stile: rapporto (essenziale)
Luogo: Ufficio.
Tempo: Mattina.
Soggetto: Capo reparto.
Oggetto: Richiesta di analisi del software.
Luogo: Ufficio.
Tempo: Pomeriggio.
Soggetto: Io.
Oggetto: Analisi del software.
Musica: Orbital.