Corto viaggio sentimentale

Troppi pensieri

Ultimamente ho molti pensieri per la testa, cose di cui sono anche contento, cose di cui farei a meno.
In ogni caso pensieri, troppi.
Per fortuna che in questi casi c’è sempre il caro vecchio Italo Svevo che mi ricorda:

“Voi, giovini” disse “molto spesso attribuite troppa importanza a cose, che non ne hanno. Guardi! Non volendo dormire troppo, per togliere importanza alla realtà basta pensare una cosa sola: Che cosa sarà di noi due di qui a cent’anni? Non ci sarà che la calma e perciò è facile di anticiparla. Di tutte le cose che a noi d’intorno si muovono, non si moverà che questo vagone, perché la Ferrovia dello Stato tarda molto a mettere in pace le cose”.

[Italo Svevo, Corto viaggio sentimentale, 1928 – incompleto]

La nostra meta

L’Aghios lo intendeva, perché anche lui aveva sofferto di paure quando ancora la vita non gli aveva insegnato quanto minacciosa essa fosse. Aveva sognato di quegli animalucci piccoli, rapidi, inafferrabili e schifosi, roditori e insetti quando ancora non aveva sospettato che prima o poi l’avrebbero raggiunto, e di grandi oscurità prima di sapere che l’oscurità era la nostra meta.

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