Sono convinti

Mi piace rovistare nei libri usati, più per la possibilità di sorprendermi che per motivi prettamente economici, per questo Napoli e le sue vie dei libri sono fantastiche. Fatto sta che, fra gli altri, ho preso un libro di Paolo Nori edito da Marcos y Marcos e l’ho iniziato a leggere quasi subito (altro grande piacere quasi dimenticato, in epoca di ordini e recuperi dilatati nel tempo, biblioteche che si riempiono asincrone e libri che si accumulano sul comodino).

E così, anziché leggere il mio solito libro di Paolo Nori all’anno, nel 2018 ne ho già letti due (anche se a dire il vero il primo era a nome del fantastico pseudonimo di Paolo Onori).
Il libro in questione è “Si chiama Francesca, questo romanzo”, bello sin dal titolo e dalla copertina, a me le copertine di Marcos y Marcos piacciono molto per la loro consistenza (ultimamente noto ancora di più quando un libro mi offre qualcosa dal punto di vista materico/visivo, oltre che contenutistico).
Quando ho trovato questo libro mi sono fatto caso, perché è un libro vecchio di Nori, di quelli con Learco Ferrari come alter ego/protagonista, e io pensavo che Marcos y Marcos pubblicasse solo i libri di Nori più recenti, inoltre sono abbastanza sicuro che questo romanzo sia precedentemente uscito con Einaudi. Poi controllo su Wikipedia e in effetti è più o meno come mi ricordavo, ma pare che Marcos y Marcos abbia ristampato/stia ristampando dei vecchi romanzi di Nori sotto Einaudi (ci sono dentro anche Spinoza e Grandi ustionati, ma non Diavoli e i primi due, chissà come sono incasinate le vicende editoriali di Nori).
E comunque in questo libro, che poi è sempre il solito libro di Paolo Nori, diciamolo, tant’è che mi sembra di poter fare dei bei parallelismi con quell’altro già letto a nome del fantastico pseudonimo di Paolo Onori, c’è una frase che mi piace. Ce n’è più di una a dire il vero, ma questa qui la riporto.

Il fatto è che quelli dell’età della mamma, ho pensato io l’altro giorno quando son stato in camera mi son coricato a guardare il soffitto della mia cameretta di Basilicanova un soffitto normalissimo l’unica cosa incomprensibile è l’impornta di una scarpa che io son degli anni che mi chiedo chi cazzo è venuto nella mia cameretta a camminar sul soffitto, il fatto è che quelli dell’età di mia mamma sono convinti che le cose devono continuare, ho pensato io l’altro giorno.