serial experiments lain: gli esseri umani sono tutti connessi

Serial Experiments: Lain o serial experiments lain o come si preferisce chiamarla è una serie anime fuori di testa dal rating altissimo su imdb. E un motivo c’è.
Nonostate sia una serie statica, ossessiva e criptica anche per gli standard nipponici, è dotata di una preveggenza fuori dal comune per essere uscita nel 1998. sel preconizza comportamenti, tecnologie, problemi sociali legati alla diffusione di internet, quando internet era questo. I risvolti e i questi etici e filosofici della serie rimangono in parte insoluti fino alla fine, come è giusto che sia, ma la cosa incredibile è come in certi casi siano attuali ancora oggi (forse più di allora!), 16 anni dopo la diffusione della serie.

Parlando dei dettagli tecnici, si tratta di soli 13 episodi da 20 minuti l’uno, ma nonostante(?) l’atmosfera dilatata e ansiogena non è una passeggiata da vedere. La trama(??) inizia a concretizzarsi verso il decimo episodio, tirando le fila di quanto disseminato nei primi nove e andando verso una conclusione nel giro di tre-quattro episodi dal ritmo decisamente più alto dei precedenti. Ma ciò che davvero colpisce non è lo svolgimento o l’intreccio dei personaggi, quando la riproposizione di uno scenario allora futuristico e ormai attualissimo[[1. qualche passaggio iniziale, tanto per dare un’idea.
A inizio serie, il padre regala un NAVI a Lain per poi dirle sorridendo: «Bene, ora non avrai più bisogno di uscire e vedere i tuoi amici» (nel secondo episodio!). Nel quarto però, lo stesso padre avverte Lain: «Il Wired serve esclusivamente alla trasmissione delle informazioni, non è altro che uno spazio creato per comunicare, non deve essere confuso con il mondo reale», però la ragazzina ha già visto lungo e ribatte con un profetico: «Ti sbagli, il confine non sembra così netto».
Mi rendo conto ora che sarebbe interessante ripercorrere tutta la serie, episodio per episodio per segnarsi i punti cruciali e più aderenti alla realtà attuale, ma non so se lo farò sinceramente]]. In tutto ciò c’è spazio per un miliardo di frasi ad effetto riportate ovunque e anche per mezzo episodio di taglia e cuci nello stile del celeberrimo (ma decisamente successivo) doppio episodio conclusivo di Neon Genensis Evangelion.
Dopo tutte queste parole, di cosa tratta in concreto sel? Fondamentalmente è la storia di una ragazzina la cui identità appare sempre meno chiara col passare degli episodi, che va perdendosi sempre più nella rete alla ricerca di se stessa e di un fantomatico dio, mentre l’umanità è sempre più connessa grazie ai NAVI (evoluzione dei PC) e a una rete chiamata WIRED e molto simile a ciò che diverrà Internet col passare degli anni.
Ricordiamoci però che si era nel 1998: l’era del cosiddetto internet moderno era iniziata solo 3 anni prima e di web 2.0 ancora non si era parlato. Infatti non è tanto la trama e l’ambientazione vagamente fantascientifica di quest’anime a farne il successo, quanto le intuizioni quantomai azzeccate. Giovani isolati dal web, identità moltiplicate dalla rete, disturbi sociali, protocolli, umanità totalmente connessa, alterazione della memoria collettiva, realtà virtuali e non sempre più intersecate…tutto questo un anno prima di Matrix (a cui comunque riconosco i suoi meriti cinematografici e divulgativi).
Molto interessante, da rivedere, ma decisamente non per tutti.

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