L’alpinismo come i giochi da tavolo, ma un po’ peggio/meglio?
Fino a che punto il fascino dell’alpinismo consiste nella semplificazione che opera sui rapporti personali, nella riduzione dell’amicizia a una semplice interazione, come la guerra, nella sostituzione di un Altro da sé (la montagna, la sfida) al rapporto in se stesso? Dietro la mistica dell’avventura, della vita rude, del vagabondaggio senza impegno – tutti antidoti più che necessari alla nostra cultura costruita sulla comodità e sulla convenienza – potrebbe nascondersi una sorta di rifiuto adolescenziale a prendere sul serio la vecchiaia, la fragilità altrui, la responsabilità interpersonale, ogni sorta di debolezza, il lento e monotono scorrere dell’esistenza…
David Roberts – Patey Agonistes (Moments of Doubt) [da Aria sottile di Jon Krankauer, Corbaccio, pag. 171]