Quando mio padre mi legge i racconti di Asimov la sera, e io sotto le coperte, bambino che sta ancora imparando a leggere, provo a riprodurre col viso le espressioni dei personaggi descritte dalla voce di mio padre.
Quando porto la teglia con la pizza ancora da cuocere dal tagliere di mia madre al forno di mio padre.
Quando provo la sensazione di non avere più peso, o quasi, al culmine di un salto con l’asta troppo breve ma che per un istante dura tantissimo.
Quando, camminando per la mia città da solo, incontro per caso la mia ragazza che vive nella mia stessa città, un appartamento sotto al mio, e mi sorprendo e sono felice come se non la vedessi da mesi.
Quando, camminando per la mia città da solo, in uno dei miei brevi rientri dalla Germania, incontro il mio migliore amico che vive a Londra, anche lui rientrato casualmente nello stesso periodo e non lo sapevo.
Quando, d’estate, steso sull’argine del laghetto d’irrigazione in campagna, la mia ragazza e il mio migliore amico al mio fianco, sento un lento e pesante flap flap alle mie spalle e sono l’unico a voltarmi in tempo per vedere l’airone prendere il volo.