Sto giungendo alla conclusione che esistono prefazioni utili, o quantomeno accettabili, contrariamente a quanto credevo. Fondamentalmente potrei arrivare a stabilire che sono quelle concepite dallo stesso autore, come facenti parte dell’opera (vedi Saramago) o come presentazioni della stessa (vedi Le città invisibili di Calvino, appena iniziate).
D’altra parte ci sono anche le prefazioni utili, ma dal punto di vista pubblicitario/commerciale, come quella di Berlusconi per il libro di Ylenia Citino (sigh). Il pensiero che, solo per questa prefazione, “Partiti a tutti i costi” (questo è il titolo del libro in questione) venderà più della maggior parte dei libri usciti in Italia quest’anno mi fa rabbrividire.
Come d’altronde mi ha fatto rabbrividire anche l’intervista alla Citino. Ora io non so se sia colpa della giornalista o se il botta e risposta sia andato realmente così come riportato, ma il seguente passaggio è DeLillo puro:
D: Berlusconi è condannato per prostituzione minorile.
R: Vogliamo l’elezione diretta del presidente della Repubblica.
E intanto stasera non vado a sentire i PiL a Bologna. La vita è ingiusta.
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