Parole insostituibili

Premesso che il mio accento è come quello di Blixa e non se ne va, il mio lessico con gli anni le frequentazioni i trasferimenti si è ampliato (o quantomeno modificato) e ha inglobato parole da varie lingue e dialetti delle quali ormai non riesco più a fare a meno, per un motivo o per l’altro. Più che intraducibili (che ci credo poco), queste parole sono insostituibili.

La prima e più ovvia è bazza. Letteralmente “colpo di fortuna”, ma che grazie alla sua pluralità di significati può essere adattata a vari contesti. A dirla tutta, questa è una parola che nel mio lessico personale può arrivare a ricoprire quasi qualunque ruolo, compreso l’opposto quello opposto all’originario, con accezione ironica.
Esempi:
“Oggi non ho studiato, ma la prof era malata” “Bazza!”
“Al lavoro mi hanno dato un aumento senza che lo chiedessi” “Bazza!”
“Che bazza l’aperitivo in quel locale: costa poco e si mangia tanto”
“Le bazze del mercato dei turchi”

Di altra origine e dall’uso diametralmente opposto è cazzinculo. Anche questa parola racchiude una pluralità di significati, ma grosso modo sta per “cosa disagevole (da fare)”. Usato molto (non da me) anche come sinonimo di “oggetto” o qualunque cosa, direi.
Esempi:
“Mi si è rotta la macchina e ora devo portarla dal meccanico, che cazzinculo”
“vedi che devi tornare al supermercato che ti sei scordato il pane” “che cazzinculo
“che cazzinculo la riunione condominiale”
“quel cazzinculo di mio cugino”

Tornando alle mie origini romagnole, una parola che non riesco a non usare è sporta. Questa volta non per le sue sfumature polisemantiche, ma proprio per la sua precisione. L’ambiguità di busta (della spesa) non mi ha mai soddisfatto e d’altronde sporta (almeno per me, ma credo per tutti i romagnoli (correggetemi se sbaglio)) vuol dire proprio solo quella cosa lì: la busta della spesa.
Direi che gli esempi non sono necessari.

Una parola che si è inserita relativamente di recente nel mio parlato, anche italiano, è la tedesca unangenehm. Il dizionario riporta “sgradevole, disarmonico, imbarazzante, antipatico, brutto”, io aggiungere “disagevole” che forse è la parola che rende di più l’idea: è unangenehm una situazione sgradevole, imbarazzante, ma anche una sedia scomoda o può esserlo anche solo il clima (sia troppo caldo che troppo freddo, che troppo qualsiasi cosa).
Esempi:
“Andare al lavoro con questo caldo è unangenehm” (la metro non è unangenehm: è un girone infernale)
“quelle situazioni alle feste in cui non conosci nessuno e non sai cosa dire sono unangenehm

Un’altra parola tedesca importante (anche se più sostituibile di altre) è genau, almeno nell’accezione di risposta affermativa. Letteralmente credo che lo tradurrei con “esatto” o “proprio così”, ma visto l’uso quotidiano e la sua comodità/precisione (fra le altre cose vuol dire anche “preciso”) finisco per usarla involontariamente(!) anche in italiano e soprattutto in inglese (dove credo si tradurrebbe con un “exactly” che però non mi viene mai).