Filosofeggiare in versi è stato ed è ancora voler giocare alla lotteria secondo le regole degli scacchi.
quando la vita diventa difficile da sopportare
Quando la vita diventa difficile da sopportare, si pensa a un mutamento della situazione. Ma il mutamento più importante ed efficace, quello del nostro comportamento, neanche ci viene in mente, e non ci è facile affatto decidere di attuarlo.
semplici consumatori
Si può misurare da questo punto come sia divenuta inadeguata la comprensione dell’arte e dell’attività artistica nell’epoca dell’industria culturale che degrada coloro che partecipano al gioco a semplici consumatori da sfruttare. Ciò che qui si pretende da ciascuno è una falsa comprensione di sé. Non esiste in realtà il puro spettatore che a teatro o nella sala da concerto, nel museo o nella solitudine della lettura si abbandoni a un godimento estetico culturale in una distanza inviolabile. Egli fraintende se stesso. È un movimento di fuga dall’autocoscienza estetica scorgere nell’incontro con l’opera d’arte un semplice rapimento o un incantamento, e cioè una semplice liberazione dalla pressione della realtà e il godimento di una tale libertà fittizia.
le cose che conosciamo
Viviamo una vita determinata dall’abitudine, ci convinciamo che è la vita che ci serve, di cui abbiamo bisogno, ma credo che ognuno di noi nel dormiveglia si trovi, in un certo momento, completamente estraneo a ciò che lo circonda e provi il desiderio di andarsene come un sonnambulo. Credo che ogni tanto veniamo presi da un desiderio di semplicità, non mi piace questa parola ma è questo: un desiderio di “purezza” che non riusciamo a raggiungere con la vita di tutti i giorni. E penso che ci si fermi alla metà di un gesto qualunque pensando: “Ma che cosa ci faccio qui? Perché devo sprecare il mio tempo per cose che non hanno la minima importanza?”. Si sente il bisogno di fuggire. Per andare da nessuna parte, semplicemente per smettere di essere oppressi dalle cose che conosciamo.
tradizioni
Noi ci troviamo, come esseri finiti, all’interno di tradizioni, sia che noi conosciamo o no queste tradizioni, sia che siamo consci di esse, oppure siamo abbastanza illusi da credere di cominciare dal nuovo. Ciò non toglie proprio niente al potere della tradizione su di noi.
un mestiere vero e proprio
C’erano due mestieri che mi parevano propizi all’attività di scrittore: curato e ufficiale. Vedevo i curati passeggiare nel lorog iardino con il breviario in mano e mi dicevo, guarda, avrebbe il tempo di scrivere un romanzo, e vedevo gli ufficiali passare alle undici del mattino diretti in caserma, che era a 100 metri da casa mia, e che non facevano granché in tutta la giornata. E poi crescendo, ho perduto il mio candore e mi sono accorto che fare lo scrittore era un mestiere vero e proprio; come fare il sacerdote.
il tempo
Gli estremi della noia e del pieno ritmo di lavoro hanno una visione del tempo che è, in fondo, uguale: qualcosa che è «riempito», o dal nulla, o da qualche cosa. Il tempo viene qui esperito come qualcosa che deve essere «fatto passare» o che è fatto passare. Il tempo non viene esperito come tempo.
qualcosa
(313)
Un alito di musica o di sogno, qualcosa che faccia quasi sentire, qualcosa che non faccia pensare.
questo sei tu
La familiarità con cui ci tocca l’opera d’arte è al tempo stesso, ed in modo enigmatico, lo sconvolgimento ed il crollo di tutto ciò che è usuale. Essa non ci dice soltanto, in uno sgomento misto insieme di gioia e di terrore, «Questo sei tu»; essa ci dice anche: «tu devi cambiare la tua vita».
if people are friends
Moreover, friendship would seem to hold cities together, and legislator would seem to be more concerned about it than about justice. For concord would seem to be similar to friendship, and they aim at concord among all, while they try above all to expel civil conflict, which is enmity. Further, if people are friends, they have no need of justice, but if they are just they need friendship in addition; and the justice that is most just seems to belong to friendship.