Sembra che gli oligarchi fossero gente energica. Si racconta che in alcune città facessero un giuramento «Sarò nemico del popolo, ed escogiterò contro di lui tutti i mali che potrò».
Oggigiorno i reazionari non sono così sinceri.
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In tono ironico e machiavellico, Aristotele spiega ciò che un tiranno deve fare per conservare il potere. Deve impedire il sorgere d’una persona di meriti eccezionali, se necessario mediante condanna a morte o assassinio. Deve proibire i pasti in comune, i circoli, e qualsiasi sorta di educazione che possa generare sentimenti a lui ostili. Deve vietare che le persone si conoscano bene tra loro e deve obbligarle a vivere in folla davanti alle sue porte. Deve impiegare spie, come le donne-poliziotto di Siracusa. Deve seminare discordie e impoverire i suoi sudditi. Deve tenerli occupati in grandi lavori, come faceva il re d’Egitto costruendo le Piramidi. Deve dare il potere alle donne e agli schiavi per far di loro degli informatori.
Deve fare la guerra, perché i suoi sudditi abbiano qualcosa da fare e abbiano sempre bisogno di un capo. È una riflessione malinconica che questo brano sia, in tutto il libro, il più aderente ai giorni nostri.
[Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale (History of Western Philosophy and its Connection with Political and Social Circumstances from the Earliest times to the Present Day), 1945,
trad. Luca Pavolini, TEADUE 1991, pp.239,240]