niente

“Se esistesse qualcosa per cui vale la pena arrabbiarsi, ci sarebbe anche qualcosa per cui essere contenti. E se ci fosse qualcosa per cui essere contenti ci sarebbe qualcosa che ha un senso. Invece non c’è!” Alzò la voce un po’ di più e ruggì: “Tra pochi anni sarete tutti morti e dimenticati, sarete niente, perciò tanto vale che cominciate a esercitarvi.”
A quel punto ci rendemmo conto che dovevamo far scendere Pierre Anthon da quel susino.


[Janne Teller, Niente (Intet), 2000
trad. Maria Valeria D’Avino, Feltrinelli 2014, p. 13]