È già gran tempo che il processo degenerativo della coppia concettuale «mezzo-fine» si andava preparando. Quali che siano state le fasi di questo processo, mezzo e scopo si sono oggi addirittura scambiati le parti: la fabbricazione di mezzi è diventata lo scopo della nostra esistenza.
[…]
Già il principio del laissez-faire presupponeva che la più sicura, anzi la sola garanzia di conseguire lo scopo finale stesse nello svolgimento non guidato, nella libera concorrenza di tutte le attività; che dunque fosse superfluo perseguire lo scopo ultimo (economico), perché questo sarebbe stato la sicura e naturale conseguenza di una specie di preordinata armonia delle molteplici attività. Non è escluso che questo collegamento di libertà (dell’iniziativa) e di fiducia (nel meccanismo preordinato dei mezzi) sia la radice più profonda dell’eclisse degli scopi oggi dominante.
[Günther Anders, L’uomo è antiquato, Vol. I (Die Antiquertheit des Menschen, I), 1956,
trad. Laura Dellapiccola, Bollati Boringhieri 2022, pp. 236, 317]