Forse l’unica cosa da capire è quanto siamo estranei e inadatti alla “vita piena di pena”, l’unica che c’è (calamità, dolore, morte). E come tutto lavori a dismemorarci, ci aiuti a mettere degli argini, per poter dire che “ha i suoi lati buoni”, per mettere i nanetti di Walt Disney davanti alla porta; insomma per dire e mostrare sempre e dovunque che è una cosa tutta diversa da quella che è.
[Gianni Celati, Verso la foce, 1986]