Ho vissuto molto più a lungo di quanto ritenga necessario secondo le regole del buon gusto e dell’etichetta, solo per arrivare a questo punto, in questo posto, a questa verità: la costruzione di un enunciato assurdo richiede una comprensione delle strutture ubique e inerenti del significato molto maggiore di quella impiegata per formulare la più semplice e banale delle affermazioni e, una volta pronunciato, il più nitido e chiaro dei capolavori dell’assurdo non fa che sottolineare l’incapacità degli altri di capire qualunque cosa.
[Percival Everett, Percival Everett di Virgil Russell (Percival Everett by Virgil Russell), 2013,
trad. Letizia Sacchini, Nutrimenti 2014, pp.119-120]
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