Ma tu insisti nella tua tesi che io sia malato. Se così fosse, la mia malattia non sarebbe più grave della tua, o di quella di un qualunque altro uomo che capesta questa Terra, perché tutti viviamo nella confortevole illusione di un mondo provvisto di senso.
[Valentina Durante, Enne, Voland 2020, p. 58]