Questa immagine dello scienziato, a metà strada tra Vermeer e Rembrandt, è ancora una volta un falso. Nel Diciassettesimo secolo scrivere di filosofia è tutto tranne che un’attività tranquilla e distaccata. Pensare è un atto, scrivere è un atto, un gesto di spettacolare e pericoloso coraggio. La convinezione che le idee non servano a niente non è ancora nata.
[Maxime Rovere, Tutte le vite di Spinoza (Le clan Spinoza), 2017,
trad. Alessandro Ciappa, Feltrinelli Editore 2020, p. 251]