Sto anch’io sospirando caldamente la bella primavera, come l’unica speranza di medicina che rimanga allo sfinimento dell’animo mio. Poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna e sentendo un’aria tiepida e certi cani che abbiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche e mi parve di sentire un moto del cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi pareva di udire dopo tanto tempo.
[Leopardi, Lettera a Pietro Giordani da Epistolario, Bollati Boringhieri]