Il tempo è la sostanza di cui son fatto

borges

Il nostro destino (a differenza dell’inferno di Swedenborg e dell’inferno della mitologia tibetana) non è spaventoso perché irreale; è spaventoso perché è irreversibile e di ferro. Il tempo è la sostanza di cui son fatto. Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume; è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre; è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco. Il mondo, disgraziatamente, è reale; io, disgraziatamente, sono Borges.


[J.L. Borges, Due Libri da Altre inquisizioni (Otras inquisiciones), 1960, trad. Francesco Tentori Montalto, Giacomo Feltrinelli Editore 1963, p.129]

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