Io, col naso pieno di muco e la gola infiammata e spalancata nel giorno più caldo, l’unico, dell’estate tedesca, mi addormento stravaccato sulla sedia di vimini del terrazzo, con le braccia a stringere il libro di Bernhard in grembo.
Il soccombente sono io.
Odio essere (anche solo minimamente) malato.
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