Ho trovato I, Robot da qualche parte a un prezzo irrisorio e così mi sono divertito a rileggere in lingua originale le storie che mi leggeva 25 anni fa mio padre.
I sei raccontini sono piccoli gialli, rompicapi logici basati sulle famose tre leggi della robotica, come Asimov ne scriverà per tutta la vita. Incredibilmente i personaggi mi sono suonati subito familiari (Susan Calvin, Powell, Donovan) e in alcuni casi ricordavo alcuni racconti per intero o quasi, soprattutto gli ultimi due: il bellissimo Liar! (con un’idea che diventerà pietra angolare della saga della Fondazione e della biblio/storiografia di Asimov tutta) e il conclusivo Little Lost Robot. Ricordo invece Runaround solo per il titolo, pur avendolo conosciuto in italiano: “circolo vizioso”. Credo di avere imparato grazie a questo racconto cosa volesse dire, nonostante l’ambiguità del gioco di parole contenuto in esso (o forse proprio per questo).
Associo a questi racconti anche il giardino pubblico vicino a casa, le sue panchine, il laghetto coi cigni. Forse non me li leggeva mio padre, forse avevo già qualche anno in più (ma non troppi) e li leggevo da solo al giardino. Mi sembra comunque incredibile quanto mi siano rimasti incastonati nella memoria, forse hanno persino formato il mio modo di pensare, l’attrazione verso i giochi logici, i rompicapi, i gialli.