Anziché un romanzo, sto dedicando il weekend ai fumetti. A volte lo faccio.
Specie perché i fumetti non posso portarmeli al lavoro (per questioni di volume, non per altro).
Ne ho in inglese e in italiano da leggere, così da poter dire che leggo fumetti solo in lingua originale, quando queste (purtroppo) sono le uniche due lingue in cui mi sento in grado di leggere alcunché, ma almeno faccio la scena. In particolare ho iniziato Sin City 2: A dame to kill for.
Questo, come altri volumi illustri, è stato trovato per strada, in seguito alla cosiddetta bomba d’acqua di qualche tempo fa. Erano fumetti tenuti in cantine allagate evidentemente, ma si sono rivelati in condizioni più che buone e in ogni caso del tutto leggibili. D’altronde per strada si trovano le cose più disparate, a volte in ottimo stato (e da qui si capisce la ricchezza dei miei attuali concittadini). Cose che prontamente non solo riempiono il mio comodino, ma sono il comodino stesso.
Mi sembra venuto il momento di elencare tutto ciò che dalla strada è venuto a popolare la mia casa:
- Sin city 1: The hard goodbye
- Sin city 2: A dame to kill for
- Batman: The return of the darkn knight (di cui ho sempre rimandato la lettura, ma una volta trovato gratis non ho più avuto scuse)
- Batman Knightfall. Part three: knightsend (sperando sia comprensibile anche senza le prime due parti)
- The return of Superman (un malloppo di 500(!) pagine dalla dimensione variabile per via dell’acqua assorbita)
- il già citato comodino di camera mia
- due cassettiere in ottimo stato
- la mia scrivania (a cui manca un piede ma si è risolto brillantemente con uno dei miei amati scatoloni)
- un tavolino per la sala
- due mobili da cucina
- una poltrona
- 7 (sette) sedie, tutte perfette, uguali a coppie (sì, una coppia è da 3)
- un mobile per l’ingresso
- un porta scarpe
Ora che ci penso, non mi riesco a capacitare di quante cose ci siano in questa casa.
E di quante poche ne abbiamo comprate.
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