favola didascalica

«Una nave gigantesca attraversa la costellazione di Orione, ha le luci schermate, non è voluta da nessun Dio, ma nemmeno non voluta; non è accompagnata da nessun Dio, ma nemmeno ostacolata — diciamo pure: non è nota a nessun Dio. Nemmeno noi sappiamo di dove viene, ammesso che venga da qualche posto; verso quale meta si diriga, ammesso che si diriga verso qualche meta. Ci sono svariati motivi che inducono a pensare che sia superfluo nominare la nave, perché, presto o tardi, si sarà dissolta nelle tenebre, come tutte le sue simili, e dunque sarà stata soltanto come se non fosse mai stata. Tuttavia — e ciò è l’unica cosa della nave che ci è nota con sicurezza —, tuttavia le pareti delle cabine sono tappezzate di regole che costituiscono l’ordinamento di bordo, cioè di regole che sono state sanzionate da qualcuno che a sua volta non è stato sanzionato; ma non si può negare che sono queste regole a permettere che a bordo la vita brulicante si svolga assolutamente senza intoppi.
Si domanda: “Queste regole sono vincolanti?”»


[Günther Anders, L’uomo è antiquato, Vol. I (Die Antiquertheit des Menschen, I), 1956,
trad. Laura Dellapiccola, Bollati Boringhieri 2022, p. 302]