E alcuni filosofi dicevano che il culto della giovinezza era una delle più grandi stupidaggini della storia del pensiero e che era sintomatico che fosse stata promossa dai fascisti e dai comunisti e che le società democratiche erano state tanto stupide dda farla propria ma altri dicevano che era nella natura delle cose e che la giovinezza era forse stupida ma dimostrava di essere dinamica e che questo era positivo. I sociologi dicevano che il fatto di essere positivi era un valore nuovo nella civiltà occidentale e che aveva sostituito i valori dell’umanesimo tradizionale che non corrispondevano più allo stato attuale della società. Essere positivi significava essere inclini a considerare l’avvenire con fiducia e fare sport e vivere in modo sano e armonioso e andare regolarmente dal medico e raggiungere un’età avanzata e lavorare con assiduità per godersi la pensione e vestirsi in modo informale. E nessuno voleva essere povero e tutti volevano un frigorifero e un telefono portatile e un animale da compagnia e una vita sportiva e una carriera dinamica.
[Patrik Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, 2001
trad. Andrea Libero Carbone, Quodlibet 2017, pp. 87-88]