Un fatto deve essere vero per essere accettato come tale, oppure la fede nella veridicità di un fatto basta a renderlo vero, anche se i fatti che si ritengono accaduti non sono accaduti? E se malgrado gli sforzi per scoprire se un fatto è accaduto o no, restassimo bloccati dall’incertezza e non sapessimo più bene se la storia che ci hanno raccontato sulla terrazza di un bar nella città ucraina di Ivano-Frankivs’k discenda da un fatto storico poco noto ma verificabile o se invece sia una leggenda o un’esagerazione o una voce senza fondamento tramandata di padre in figlio? O per meglio dire: se una storia risulta così potente e sbalorditiva da lasciarci a bocca aperta e ci dà la sensazione di aver cambiato o arricchito o approfondito la nostra visione del mondo, è importante che sia vera?
[Paul Auster, Baumgartner,
trad. Cristiana Mennella, Einaudi 2023, p. 116]