condannato

Questa infermità del Cogito va molto lontano: essa non è connessa soltanto all’imperfezione del dubbio ma alla precarietà stessa della certezza che ha vinto il dubbio, essenzialmente alla sua assenza di durata; abbandonato a se stesso, l’io del Cogito è il Sisifo condannato a risalire, ad ogni istante, la roccia della sua certezza sul pendio del dubbio.


[Paul Ricoeur, Sé come un altro
trad. Daniella Iannotta, Jaca Book 1993, p. 84]