Come un’onda di sogni che a un tratto li sorprese in un momento qualsiasi ma preferibilmente di sera, erano esattamente, le 18,22 del 24 ottobre, già si faceva buio e loro si trovavano in casa, diciamo pure nel salotto, svogliati alquanto, senza sapere che cosa combinare a motivo dei diversi gusti, i genitori erano assenti, accesa solo una lampada da tavolo con tutto il resto della stanza in ombra e dalla radio una musica noiosa ma non brutta, modico paradiso borghese per un crepuscolo d’autunno su cui sputare all’occorrenza dicendo che sono cose idiote, false e marce, eppure se capita niente di più serve per alzarsi in volo, sissignori, in volo sopra la casa medesima, sopra anche la città, sopra gli uomini e la vita, a guisa di falco che si libri.
[Dino Buzzati, Come un’onda, da In quel preciso momento]