Alla debole luce che riesce a entrare dalla stretta porta di un forno di queste dimensioni, due ombre umane sono molto facili da confondere, ma il vasaio seppe subito di chi si trattava, né l’ombra, piú scura, né la voce, piú corposa, appartenevano al genero, Signor Cipriano Algor, sono qui solo per informarla che il nostro ordine di statuine di terracotta è stato appena cancellato, disse il capo dell’ufficio acquisti, non so né voglio sapere perché si è infilato là dentro, se è stato per atteggiarsi a eroe romantico in attesa che una parete le riveli i segreti della vita, a me sembra semplicemente ridicolo, ma se la sua intenzione va oltre, se la sua intenzione è di immolarsi col fuoco, per esempio, sappia fin da ora che il Centro rifiuterà di assumersi qualsiasi responsabilità per il decesso, ci mancherebbe altro, che incolpassero noi dei suicidi commessi da gente incompetente e giunta al fallimento per non essere stata capace di comprendere le regole del mercato.
[José Saramago, La caverna (A Caverna), 2000,
trad. Rita Desti, Giulio Einaudi editore 2004, pp.183-184]
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