libri

Assurdo

Ho sempre avuto un debole per l’assurdo, sia nelle atmosfere che nei personaggi (ho sempre amato Pippo e i suoi migliori capovolgimenti logici), ma ho sempre trovato la definizione Teatro dell’assurdo un po’ fuori luogo. Nonostante ami quel che ho letto sotto questa etichetta, quasi tutto ciò che ci casca sotto non è poi così assurdo come vorrebbe sembrare.
Di Ionesco ho letto solo tre pièce, apprezzandole tutte, ma l’amore è scattato durante un dialogo de La cantatrice calva che costituisce la vetta di quello che si può effettivamente chiamare Assurdo, con la O maiuscola.
Continue Reading →

Ancora Guerra e Pace

Continuo il mio gioco di titolare ogni capitolo di Guerra e Pace, ma mi rendo conto dopo un po’ del secondo libro che questa pratica troppo schematica alla lunga diventa poco divertente e creativa. Per i riassunti sulle vicende, le famiglie e i titoli nobiliari c’è wikipedia. E quindi, almeno dalla seconda parte del secondo libro, mi concedo un po’ più di libertà. Tralascio un po’ l’informazione dura e pura e cerco di salvare qualcos’altro.
Continue Reading →

Il sottosuolo

Nel mio passato di lettore onnivoro e ondivago, mi sono capitati pochi russi per le mani: qualche racconto di Tolstoj, Bulgakov negli ultimi anni e nient’altro, che io ricordi. Non so esattamente perché quest’anno mi sia deciso a colmare (in piccola parte) questa mia lacuna. Uno dei motivi è la solita metro per andare e tornare da lavoro, un altro potrebbe essere Paolo Nori. O magari, compiuti trent’anni, ho deciso di smettere di rimandare le cose. Sarebbe bello.
Continue Reading →

Appunti e titoli per Guerra e Pace

Per lo stesso principio per cui mi sono convinto a prendere appunti sui libri che leggo, ho iniziato una pratica simile coi capitoli di Guerra e Pace.
Purtroppo, l’idea mi è venuta solo dopo le prime due parti del primo libro. Nella prima, si accumulano fin troppi personaggi (tutti principi e principesse, dai nomi simili per giunta), fra i quali individuo qualche futuro protagonista ma molto più spesso sovrappongo figure distanti centinaia di chilometri. Nella seconda, la guerra porta l’azione e l’attenzione principalmente su Nikolaj Rostov in prima linea e sul principe Andrej Bolkonskij, aiutante di campo con ottima prospettiva di carriera. Ci ritrovo anche Dolochov, declassato per indisciplina ma valoroso in battaglia (come lo era stato nelle scommesse suicide), oltre a incontrare il mitico Denisov con la sua erre moscia. Dalla seconda parte intuisco anche la struttura dell’opera nella sua (presumo) alternanza schematica fra guerra e pace (d’altronde).
Dalla terza parte del primo libro, finalmente(?) inizia il mio gioco mnemotico-letterario: dare un titolo più o meno esplicativo a ognuno dei numerosi capitoli di Guerra e Pace. Seguono i risultati:
Continue Reading →

Fine Millennio e altre letture

Avendo assodato che anche i più grandi scrittori/lettori prendevano appunti per ricordarsi dei libri letti, sono giunto alla conclusioni di poter fare altrettanto anch’io. Scrivere recensioni o presunte tali è sempre stato un equivoco suggerito da social network, blog e quant’altro, visto che si possono scrivere semplici commenti, non necessariamente critici né indirizzati ad altri che allo scrittore stesso (come un po’ tutta la letteratura, mi viene da dire). Rimane il dubbio di come commentare libri già sviscerati ovunque da chiunque, cosa aggiungere al mare magnum di parole accumulate, già più voluminose dei libri stessi che si prefiggono di valutare? La valutazione d’altronde è un’altra stortura/stonatura alla quale non mi voglio prestare. Ripenso spesso alla questione durante i miei tragitti in metro da lavoratore pendolare (attraversare Berlino richiede circa 30-40′ a tratta, cinque giorni la settimana). Questi stessi tragitti si stanno rivelando tra l’altro propedeutici a un ritmo di letture più elevato del solito, andando a scandirlo con insolita regolarità. Divorando una quantità di pagine superiore alla (mia attuale) norma, macino anche le letture più disparate, spesso parallelizzando anche forme e formati diversi.
Continue Reading →

I momenti peggiori di un regista

La fiducia in se stessi dei registi cinematografici, il loro entusiasmo e la loro voglia di vivere, sono francamente scoraggianti, specie per il romanziere, anima tetra seduta da sola nella sala buia della propria testa e mai sicura che le luci prima o poi si accenderanno. A giudicare dalle poche lamentele contenute in Projections 2, anche i momenti peggiori di un regista sembrano molto simili a quelli migliori di un romanziere.

Continue Reading →