GIORNO 3 – COIMBRA, L’UNIVERSITA’
Coimbra sono due città. La prima è quella sul fiume, bassa e circoscritta, l’altra è quella, alta e ricca, dell’università più antica del Portogallo (e la seconda più antica d’Europa per il narratore che rivendica un minimo di patriottismo per la propria università di appartenenza). I viaggiatori spendono quindi tutta la mattina alla visita dell’Università in tutti i suoi palazzi, compresa la splendida Biblioteca Joanina, i cui stessi libri sembrano far parte dell’arredo e dello stile barocco (pardon, manuelino) che pare non abbandonare mai i luoghi di culto, anche il sapere lo è, almeno qui, del Portogallo. Anche la famosa Sala dos Capelos merita una visita, ex Sala del Trono e di Proclamazione, ma prima di avventurarsi per la vasta piazza, circondata su tre lati dai grandi edifici dell’antica università, attraverso la famosa Porta Ferrea, i viaggiatori hanno fatto conoscenza di tre studenti dell’università.
Questi tre ragazzi, in vestito e mantella neri su camicia bianca, hanno spiegato che la divisa dell’università viene rispettata durante tutto l’anno e le lezioni, non è caratteristica solo delle manifestazioni o lauree. Confermando ancora una volta la cortesia portoghese, hanno scambiato volentieri qualche altra parola con i viaggiatori, facendo anche provare loro la famosa cappa scura. Alla domanda se non avessero caldo durante l’anno ad indossare sempre quel pesante mantello, gli studenti sorridenti hanno risposto che d’inverno fa molto comodo anche per la pioggia. I viaggiatori si sono accontentati della risposta vaga e, anche dietro loro indicazione, dopo la visita ai locali dell’università si sono recati al giardino botanico.
Un giardino carino e tranquillo, sicuramente un posto adatto per rilassarsi e forse studiare, poco altro per i viaggiatori che riposano le loro membra, ben impressionati però da un albero per il quale al narratore viene in mente come unico aggettivo mostruoso, senza volontà di offesa. L’abnorme pianta pare averne inglobate altre ed essere ormai talmente estesa, dalle radici alla chioma, da non poter essere compresa né racchiusa in così poche parole o immagini. Tuttavia, al solito, i viaggiatori prima e il narratore poi, tenta nella propria disperata impresa, ben cosciente del proprio inevitabile fallimento.
GIORNO 3 – COIMBRA, LE REPUBBLICHE
I viaggiatori decidono poi di scendere per le vie ed infine per la scalinata che collega le due parti della città di Coimbra. La passeggiata per le strette e ripide viuzze si rivela interessante anche grazie alle Repúblicas, case degli studenti autogestite in maniera democratica. Queste case, offerte dallo stato agli studenti, furono anche zona franca per contestatori e rivoluzionari durante la dittatura, un po’ come sono tuttora le università greche. Ora sono caratterizzate da vivaci murales e slogan dipinti sui muri o appesi alle finestre, le stesse finestre dalle quali pendono ogni tipo di oggetti e cianfrusaglie per un’usanza che i viaggiatori non capiscono né conoscono, ma si limitano a riportare, affascinati da queste piccole repubbliche nascoste nei vicoli della città universitaria portoghese per eccellenza.
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