(breve) viaggio in Portogallo #20

GIORNO 8 – PORTO, SERRALVES
L’ultimo viaggio che i viaggiatori faranno a bordo di un’automobile, è quello che li porterà alla Fundação de Serralves, una delle istituzioni culturali più importanti del Portogallo, comprendente di parco, villa e museo di arte contemporanea, progettato sempre da Alvaro Siza (lo stesso architetto delle Piscinas das Marés per chi non ricordasse). Il museo non è interessante solo per ciò che lo circonda o dal punto di vista architettonico, infatti le opere esposte all’interno sono estremamente stimolanti, specie le installazioni di “arte concreta”, installazioni che variano a seconda della data, esponendo opere diverse se il giorno in questione è pari o dispari. Una volta letto ed ammirato le varie opere presenti per la data corrente, dispari, i viaggiatori si rammaricano di non poter ammirare anche quelle delle date pari, ma il tempo è tiranno, il denaro anche, e dovranno farsene una ragione. A proposito di denaro, un altro aspetto positivo della Fundação de Serralves è il biglietto completamente gratuito per studenti e comunque poco costoso per gli altri, nonostante anche il bel parco circostante sia a pagamento. Uno dei due viaggiatori è rimasto particolarmente affascinato da un’opera di Mel Bochner, che il narratore riporta.

GIORNO 8 – PORTO, CASA DA MUSICA
Dopo aver riportato l’automobile a noleggio alla sede Avis dell’aeroporto, i viaggiatori si accingono a tornare verso il centro di Porto, fermandosi però per una tappa alla Casa da Música, un auditorium creato per rompere gli schemi e non risultare elitario come i suoi predecessori, almeno a detta del suo autore, l’architetto Rem Koolhaas. I viaggiatori non possono far altro che constatare come l’esterno del bizzarro edificio sia preda di skater e come all’interno vi sia uno spazio per aspiranti smanettoni con tanto di midi-controller Korg collegati a Mac su cui sono installati un po’ tutti i software per produrre musica disponibili sul mercato, da Ableton a Logic, passando per il nativo GarageBand e l’open source Audacity, e altri ancora. I viaggiatori apprezzano tutto ciò, l’unica cosa che non apprezzano, senza però poter incolpare nessuno se non i limiti del proprio viaggio che sta ricordando sempre più la propria essenza di vacanza ai viaggiatori stessi, è il fatto che il concerto gratuito dell’orchestra sinfonica di Porto proprio alla Casa da Música avverrà la sera seguente, quando i viaggiatori saranno già tornati mestamente al proprio paese natio e alle proprie occupazioni quotidiane.

GIORNO 9 – PORTO, PORTO WINE FEST, UNA DEGNA CONCLUSIONE
I viaggiatori hanno riposato un poco e successivamente visitato brevemente quel centro storico che già avevano adocchiato il primo giorno di questo (breve) viaggio in Portogallo. I viaggiatori meditano di visitare brevemente il lungofiume dal lato di Vila Nova de Gaia prima di pensare alla cena, così finiscono per incontrare, per un fortuito e fortunato caso, la Porto Wine Fest, festival dell’omonimo vino della durata di qualche sera. In questo modo, i viaggiatori finiscono per non rimpiangere l’eventuale visita per le cantine che meditavano di fare, ma che non hanno avuto modo o tempo. Si rivela estremamente conveniente anche il biglietto per gli assaggi che, per una modica cifra, offre un bicchiere, che purtroppo i viaggiatori dovranno abbandonare, cinque coupon per assaggi e tre per eventi a numero chiuso, ai quali i viaggiatori non riusciranno a partecipare, ma a cui potranno assistere divertiti. Il festival si rivela molto carino, offrendo anche una varietà di cibi e tapas di ottima qualità, oltre che numerosi bicchieri di Porto e uno spettacolo di danza, il tutto nella suggestiva cornice del lungo Douro al tramonto ed oltre. L’unica nota negativa, dovuta però esclusivamente al gusto dei viaggiatori, è la curiosa scoperta che il vino probabilmente più famoso del Portogallo sia anche quello che meno soddisfa i palati dei due improvvisati degustatori. Liquoroso, dolciastro, troppo forte e aggressivo, non saprebbero come meglio definirlo, ma decisamente non nelle loro corde, anche se provvederanno a sfruttare ugualmente i coupon comprati, giustificando com una sana curiosità, vista l’ampia varietà di vini proposta, una figura che potrebbe apparire come da alcolizzati o tirchi a seconda del punto di vista.
Pur non scegliendola, i viaggiatori hanno così trovato una conclusione che non poteva essere più degna al loro (breve) viaggio in Portogallo. Maldestro, improvvisato, riarrangiato, fortunato o sfortunato, non importa l’aggettivo da abbinare, dato che comunque i viaggiatori conserveranno con loro i ricordi di nove (dieci considerando la successiva mattina in cui però ci si limiterà a preparare i bagagli e partire) giorni splendidi trascorsi immersi in un paese che appare loro come fuori dal tempo e dallo spazio, appartenente ad un popolo dalla cortesia unica e dalla lingua affascinante.
Un paese da visitare viaggiando, senza mai fermarsi.

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