(breve) viaggio in Portogallo #13

GIORNO 5 – LISBONA DI DOMENICA, OVVERO IL NULLA
Certo, non è come essere a Vienna di domenica, esperienza surreale che i viaggiatori hanno già provato loro malgrado, ma anche Lisbona il settimo giorno della settimana si rivela piuttosto vuota, i negozi chiusi, persino i ristoranti e i bar. In una capitale del sud Europa tutto ciò pare piuttosto strano ai viaggiatori, che però hanno già compreso di essere in una terra molto distante, anche culturalmente, dalla vicina Spagna.
Così anche la seconda sera i viaggiatori non possono gustare chissà quanto della vita notturna portoghese, ma semplicemente rifugiarsi in uno dei pochi ristoranti aperti vicino al largo fiume Tejo, cenando dignitosamente, anche se in un locale evidentemente approntato per turisti sprovveduti come paiono essere questi viaggiatori, così sfortunati o poco previdenti a Lisbona.
Durante il ritorno verso la metro, i viaggiatori approfitteranno della frescura notturna per passeggiare per il centro di Lisbona di notte, trovandola più affascinante ancora, e incredibilmente orientandosi meglio che sotto la luce del sole, forse troppo rovente per permettere ai viaggiatori di gustarsi la città. Durante la notte i viaggiatori troveranno anche la bella Praça Dom Pedro IV, nascostasi durante la giornata alla loro vista. Le fontane e i monumenti colorati dalle luci notturne riempiranno la serata dei viaggiatori, lasciandoli andare a letto con il sorriso sulle labbra e nei ricordi.

GIORNO 6 – BELEM DI LUNEDI’, CONTINUA LA SERIE DI ERRORI CLAMOROSI
I due viaggiatori decidono di raggiungere Belém, il quartiere di Lisbona più vicino alla foce del Tejo, famoso principalmente per il Monastero dos Jerónimos, l’omonima Torre de Belém, ma soprattutto il Pastel de Belém.
Una volta raggiunto il quartiere però, i viaggiatori fanno una terribile scoperta, confermata successivamente da quanto scritto (ma non precedentemente letto) sulla guida: a Belém è tutto chiuso il lunedì. Tutto. Ai viaggiatori non rimane che circumnavigare il grande Monastero, apprezzandolo dall’esterno, vista l’impossibilità di vederne gli interni, lo stesso faranno con la Torre, di cui è possibile raggiungere le porte, grazie ad una banchina piuttosto corta. La curiosa Torre era stata costruita come avamposto di difesa da eventuali invasori provenienti dal mare, risalenti il largo Rio Tejo, una costruzione insolita e inaspettata che però ha atteso nemici da quando è stata ultimata, ed ora attende solo visitatori che possibilmente non giungano di lunedì.
I nostri due viaggiatori si consolano un poco visti i numerosi turisti che fanno loro compagnia nell’errore clamoroso, optando poi per l’assaggio del famoso Pastel de Belém, nell’altrettanto famosa Pastéis de Belém, pasticceria specializzata e largamente rifornita, sia di paste che di tavoli. La delusione si aggiunge alla delusione quando i viaggiatori scoprono ciò che già presagivano e temevano: il Pastel de Belém altro non è se non il celeberrimo e comunissimo Pastel de Nata con una spruzzata di cannella sopra, usanza comune anche a Lisbona, dove hanno trovato e troveranno spesso nelle pasticcerie un dosatore simile ad una saliera colmo di cannella in polvere.
La gita a Belém si conclude quindi in un misero fallimento.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

*

*