Breve carrellata dei film visti quest’anno a una Berlinale un po’ così:
Testről és lélekről (On Body and Soul) [Ildikó Enyedi] ok
Caruccio, ma sinceramente non me lo aspettavo vincente. Il mattatoio ok e potente, belle le scene dei cervi, ma alla fine tutto rimane indietro rispetto alla commedia amorosa leggera e intima, sbilenca come i suoi protagonisti. Caruccio, ma sinceramente non mi ha lasciato molto.
Pokot (Spoor) [Agnieszka Holland] ok-
Da Agnieszka non so perché, ma mi aspettavo un po’ di più. Poteva essere un bellissimo Twin Peaks animalista polacco (a un certo punto ci ho sperato, e ho provato a leggere tutto di conseguenza), ma: finale troppo convenzionale, grottesco non proprio riuscito, e personaggi troppo macchietta che gravitano attorno a una protagonista (forse) troppo sopra le righe. Bello lo scandire delle stagioni (della caccia) e qui ultimissima scena perfetta.
Casa Roshell [Camila José Donoso] ok
Autofiction di casa d’incontri per travesti/trans messicani. Carina, leggera anche questa. In qualche modo mi ha ricordato Smoke e Blue in the face come tipologia d’approccio (vabbè qui siamo qualche gradino sotto). Fantastici i/le due travestiti/gestrici in sala, argut* e intelligent** oltre che istrionic***.
Hao ji le (Have a Nice Day) [Liu Jian] ok++
Pulp Fiction cartoon cinese attualizzato ai giorni nostri. Non c’è decostruzione temporale, ma morale: commedia nera caleidoscopica e grottesca, piena di personaggi che in un modo o nell’altro vorrebbero tutti andare da un’alta parte, guidati quasi esclusivamente da un’avidità molto contemporanea.
Sage Femme (The Midwife) [Martin Provost] meh
Il solito film francese. Però due file dietro di me sedeva Catherine Deneuve e la fila ancora dietro l’ambasciatore francese.
The Party [Sally Potter] ok
Film da camera divertente e molto british, che però non aggiunge nulla di cinematografico a uno spettacolo teatrale. (vedi discorsi su Carnage e compagnia) Un appunto: anche la scena/anticipazione iniziale non aggiunge niente e, secondo me, è proprio sbagliata (depotenzia il finale, che invece m’è piaciuto).
The Misandrists [Bruce LaBruce] boh
Non so cosa dire: il porno come azione politica ok, ma il resto un grande boh. La svolta meta finale è la cosa migliore (e che mi ha fatto esaltare), salvo essere annullata da un altro finale (anche qui, mi sembra un errore filologico, ma chi sono io per). Vabbè, giocattolone divertente, per chi piace il genere (porno). Alla fine mi sono anche divertito.
Fra balkongen (From the Balcony) [Ole Giæver] ok^2
Il mio film della Berlinale. Riflessioni in prima persona, meta meta, (voglia di) sincerità disarmante, svelamento dei trucchi (trucco retorico anch’esso, ok), contemporaneità, senso di insignificanza, decostruzione umana e cinematografica, norvegità. Se proprio devo dire un nome, in qualche modo mi ha ricordato Luie CK (vabbè, ok). Bello, bravo, ancora. (devo recuperarmi il suo Out of nature di due anni fa)