atto di presenza

Kaytel intervenne. Aveva seguito la conversazione e gli sembrava che nessuno se la sarebbe presa a male se avesse continuato a fare atto di presenza in quella stanza.
«Mah, l’umanità» ripetè, con un pesante sospiro.


[Antoine Volodine, Le ragazze Monroe,
trad. Anna D’Elia, 66thand2nd 2023, p. 151]