incapaci di nasconderlo

Nell’esitazione cortese del suo portamento, al limite dell’impaccio e accompagnata da un sorriso colpevole, avvertivo la consapevolezza della natura provvisoria, leggermente assurda di ogni realtà a noi prossima. Neppure io ero estraneo a quella sensazione, che non deriva dal fisico o dal temperamento di una persona, ma dalla sua occupazione. Alcuni sono meno inclini a mostrarlo, altri maggiormente. Poi ci sono quelli incapaci di nasconderlo. Sentivo che lui e io appartenevamo a quest’ultima categoria.


[Iosif Brodskij, In memoria di Stephen Spender,
trad. Arturo Cattaneo, Profilo di Clio, Adelphi 2003, p. 266]