«La malignità degli oggetti». – Un inutile antropomorfismo. Si potrebbe parlare di una malignità del mondo; sarebbe facile immaginare che il mondo, o parte di esso sia opera del diavolo; e non è necessario immaginare un intervento diabolico caso per caso; tutto può avvenire «in conformità con le leggi naturali»; e allora l’intero progetto mira appunto fin dal principio al male. L’uomo però si trova in questo mondo, dove le cose vanno in pezzi, franano, provocano ogni sorta di sciagure. E naturalmente l’uomo stesso è una fra le tante cose.
[Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi (Zettel), p. 138]