Giocare con le parole significa semplicemente esaminare i meccanismi della mente, rispecchiare una particella del mondo così come la mente la percepisce. Analogamente, il mondo non è solo una somma delle cose che contiene. È la rete infinitamente complessa dei rapporti che la collegano. Come per i significati delle parole, le cose acquistano un senso solo mettendosi in relazione reciproca. «Due visi somiglianti, — scrive Pascal, — nessuno dei quali da solo fa ridere, fanno ridere insieme per la loro somiglianza».
[Paul Auster, L’invenzione della solitudine (The Invention of Solitude), 1982,
trad. Massimo Bocchiola, Einaudi 1997, pp. 166-167]