C Lei decide di farla finita con la commedia quotidiana del tiro avanti per le prossime ore che serve solo a nascondere il fatto che non sa come tirare avanti per i prossimi quarant’anni.
A Io ti amo ancora,
B Contro la mia volontà.
C Lei parla di sé in terza persona perché l’idea di essere ciò che è, di capire che è se stessa, è un colpo insopportabile per il suo orgoglio.
B Cazzo se è vero.
C Non ne può davvero più di sé e spera spera spera tanto che succeda qualcosa che faccia ricominciare da capo la sua vita.
A Sono molto più simpatico da quando ho una storia.
C Puoi ucciderti solo se non sei ancora morto.
M Ci pensano i sensi di colpa.
[Sarah Kane – Febbre (Crave), da Tutto il teatro,
trad. Barbara Nativi, Giulio Einaudi editore, 2000, p. 166]