Avevo appena compiuto diciassette anni quando il presidente del tribunale del Northern District emise la sentenza e mi condannò, stando alla sua definizione, a un ergastolo a scrivere frasi. Questo accadeva più di mezzo secolo fa, e da allora vivo da solo in una cella al terzo piano del Penitenziario n. 7. Obiettivamente la pena fu severa ma, a onoro delle autorità, va detto che la porta della mia cella non è mai stata chiusa a chiave, e non dubito che, volendo, sarei potuto uscire di qui in qualunque momento. La tentazione, certo, mi è venuta ma, per motivi che non ho mai compreso fino in fondo, ho scelto di rimanere.
[Paul Auster, Baumgartner,
trad. Cristiana Mennella, Einaudi 2023, pp. 79-80]