di fronte agli americani

«Davvero il padrone vi picchiava? in America? Avrete certamente protestato!»
«Proprio per niente. Anzi io e Kirillov decidemmo subito che “noi russi di fronte agli americani siamo dei ragazzini, bisogna nascere in America o vivere lunghi anni gomito a gomito con gli americani per raggiungere il loro livello”. E così quando per una robetta da un centesimo ci chiedevano un dollaro, pagavamo non solo con soddisfazione, ma anche con entusiasmo. Lodavamo tutto: lo spiritismo, la legge di Lynch, i revolver, i vagabondi. Un giono che eravamo in viaggio, un tizio mi ha cacciato una mano in tasca, ha preso il mio pettine e ha cominciato a pettinarsi; scambiai un’occhiata con Kirillov, e decidemmo che aveva fatto bene e che ci piaceva molto…»


[Fëdor Dostoevskij, Šatov ne I demoni, 1873,
trad. Giovanni Buttafava, Rizzoli 1981, p. 186]