Quando le cose sono disposte in modo che non appena ce le rappresentiamo con i sensi le possiamo facilmente immaginare, e quindi ricordare facilmente, le diciamo bene ordinate, in caso contrario le diciamo male ordinate e confuse. E poiché quelle che possiamo immaginare con facilità ci sono più gradite delle altre, per questo gli uomini preferiscono l’ordine alla confusione, come se l’ordine, tranne che in relazione alla nostra immaginazione, fosse qualcosa che esiste in natura.
[Baruch Spinoza, Appendice della I parte dell’Etica, 1677,
trad. Remo Cantoni e Franco Fergnani, UTET 1997, p.126]