Contro il parere della famiglia, si è fermato a Parigi, dove ha incontrato i più grandi scienziati del tempo e si è fatto conoscere per le sue innovative intuizioni. Da quel momento, suo padre è sempre andato fiero della reputazione di colui che soprannominava “il mio Archimede”, per quanto continuasse a dirgli che l’amore per la verità non è una professione.
[Maxime Rovere, Tutte le vite di Spinoza (Le clan Spinoza), 2017,
trad. Alessandro Ciappa, Feltrinelli Editore 2020, p. 174]