L’attesa ricominciò. Avevo voglia di rispondere a Nayadja Aghatourane, di urlare attraverso la notte calda che la stranezza è la forma che prende il bello quando il bello è disperato, ma restavo a bocca chiusa, e aspettavo.
[Antoine Volodine, Angeli minori, 1999,
trad. Albino Crovetto, da Le poesie, L’orma editore 2016, p.93]