L’uomo che uccise Don Quixote è ovviamente Adam Driver, ma d’altronde lo si capisce dai titoli di testa. Ma soprattutto è un bel film, Terry Gilliam al 100%. Voluto e riuscito.
Un dettaglio importante (per me) è stato la battuta di Adam Driver, che diventa metacinematografica e illuminante se vista in un cinema tedesco: “It’s not funny, it’s actually sad”. Chi ride sono i cattivi, che non capiscono il dramma umano e vedono solo il buffone (fin troppo stereotipati, ma ehi, è pur sempre un film di Terry Gilliam), ma non solo loro: chi ride sono anche diversi tedeschi in sala, privi della benché minima empatia e capacità di comprensione di ciò che stanno vedendo, visto che continuano a sganasciarsi (anche) nei momenti sbagliati.
Apici di incomprensione della pellicola raggiunti solo con Youth, ma che se non altro mi hanno aiutato a capire la logica dei tedeschi che ridono al cinema quando non dovrebbero.
Ora bisogna chiarire però chi è più stereotipato fra i cattivi nei film e i tedeschi al cinema, ed eventualmente in quale altro modo coincidano, oltre che nei film americani del dopoguerra.