Le letture dell’estate, ovvero dell’ultimo mese e mezzo:
Siamo buoni se siamo buoni – Paolo Nori (Marcos y Marcos, 2014)
Un Nori all’anno (anche ogni 6 mesi) ci sta. Torna Ermanno Baistrocchi anche se il precedente era meglio.
Pastoralia – George Saunders (Einaudi, 2001)
Altri racconti di quello di Dieci Dicembre, niente da dire: bene, bravo. Ne ho un altro sul comodino.
Diaspora – Greg Egan (Mondadori Urania, 2003)
Trovato per caso dal mio spacciatore di libri usati. Space-opera hard-sci-fi con due idee di fondo: la trasposizione delle menti in versioni puramente software (trascendenza & co) e la scoperta di infiniti altri universi sfruttando wormhole e altre combinazioni di dimensioni (oltre alle nostre quattro) il tutto condito di Egan e quark: come sentirsi stupidi. Però rimango dell’idea che nei racconti secondo me riesce meglio.
Gödel Escher Bach – Douglas R. Hofstadter (Adelphi, 1990)
Già detto.
Il Mar delle Blatte e altre storie – Tommaso Landolfi (Rizzoli, 1975)
Bene ma non benissimo. Dopo l’ottimo racconto omonimo, speravo meglio.
Uova Fatali – Mikhail Bulgakov (Bompiani, 1986, credo)
Ecco invece Bulgakov mi piace un sacco, non conosco molti russi (shame on me), ma mi sembra incredibile che questo scrivesse così a inizio ‘900.
Biografia di uno scrittore da quattro soldi – H.P.Lovecraft (Mattioli 1885, 2013)
A parte l’autobiografia (carina e breve, con anche un tocco di autoironia che magari non ci si aspetterebbe da H.P.L.), bellissimo anche il taccuino con le centinaia di idee per racconti futuri.
Tutto Pazienza 6-7-8 Le storie brevi (La Repubblica – L’Espresso, 2016)
La collana è fatta molto bene, le storie brevi mi mancavano, e Pazienza merita tutto.
Mi sono reso conto di aver letto pochissimi (1) romanzi, ma sto rimediando con uno dei pochi Saramago che ancora mi manca(va)no: Il vangelo secondo Gesù Cristo (Feltrinelli, 2014).